Terza giornata della fase campionato di Champions League avara di emozioni per le quattro italiane impegnate nella competizione. Soltanto l’Inter è riuscita a fare bottino pieno grazie alla larga vittoria di Bruxelles per 4-0 contro i campioni di Belgio in carica dell’Union Saint-Gilloise. Pareggio interno deludente per l’Atalanta, stoppata sullo 0-0 da un coriaceo Slavia Praga. Cade per 1-0 e con onore la Juventus al “Bernabeu” contro il Real Madrid, con tanto di rimpianti per le occasioni sciupate. Disastrosa, infine, la trasferta di Eindhoven per il Napoli di Antonio Conte, travolto inaspettatamente dal PSV campione d’Olanda in carica con il punteggio tennistico di 6-2.
Champions League: l’Inter sa solo vincere ed è sempre più prima
Un’Inter priva di Thuram e con ampio turnover riesce ad avere agilmente la meglio sull’Union Saint-Gilloise, confermando la leadership nella classifica della fase campionato della Champions League a punteggio pieno insieme a Real Madrid, Bayern Monaco, Arsenal e PSG.
La squadra di Chivu sembra aver trovato la quadra dopo alcuni sbandamenti inaspettati in campionato prima della sosta per le Nazionali. Ora i nerazzurri sembrano tornati ad essere la squadra temibile e schiacciasassi che avevamo imparato a conoscere sotto la gestione di Simone Inzaghi, ma il calendario finora favorevole in Europa deve ancora fornire loro la prova del nove.
Cambiano gli interpreti, ma non il risultato: Chivu a Bruxelles fa un’ampia rotazione, facendo riposare Acerbi, Akanji, Dimarco, Mkhitaryan e Barella per fare spazio a De Vrij, Bisseck, Carlos Augusto, Zielinski e Frattesi. Il posto dell’indisponibile Marcus Thuram, invece, è stato ereditato da Pio Esposito, mentre Sommer viene confermato titolare in porta. La partenza è stata di marca Union Saint-Gilloise, con Sommer e un insospettabile Lautaro Martinez sugli scudi ad evitare lo svantaggio sui tentativi di David, Burgess e Rasmussen.
Passato lo spavento, l’Inter inizia piano piano a rendersi più pericolosa dalle parti di Scherpen e, dopo una serie di occasioni mancate da Chalanoglu, Esposito e Lautaro, è Dumfries a sbloccare la partita al 41′ risolvendo una mischia da calcio d’angolo. Stappata la partita, arriva anche l’immediato raddoppio al 45+1′, poco prima dell’intervallo, grazie al destro a giro di Lautaro in contropiede su assist di Esposito.
La ripresa inizia com’è finita la prima frazione, ovvero, con l’Inter in gol. Van de Perre intercetta con il braccio un colpo di testa in area di Lautaro Martinez e l’arbitro Nyberg, su suggerimento del VAR, indica il dischetto. Dagli 11 metri, Chalanoglu è glaciale al 53′ nello spiazzare Scherpen e portare il match sul 3-0. Dopo una serie di occasioni marchiane sciupate, Esposito riesce a calare il poker al 76′ sfruttando al meglio un suggerimento al bacio di Bonny dalla sinistra.
Il prossimo impegno casalingo contro i kazaki del Kairat Almaty servirà ai nerazzurri per mettere ulteriore fieno in cascina prima del tour de force della seconda parte di calendario.
Atalanta sprecona: lo Slavia Praga resiste e porta via il punto da Bergamo
Un’Atalanta tutt’altro che cinica non riesce ad andare oltre lo 0-0 in casa contro lo Slavia Praga, perdendo una grandissima occasione per ottenere punti in una delle partite più semplici del calendario.
La squadra di Juric crea, costruisce, inventa, ma l’attacco ha le polveri bagnate nonostante un De Ketelaere in stato di grazia. Krstovic ha avuto le palle migliori per sbloccare la contesa, mentre nemmeno gli ingressi di Sulemana e Scamacca e le sgasate di Lookman hanno potuto nulla contro l’ermetica difesa biancorossa, capitanata da un Markovic tirato a lucido. Questo, ovviamente, non significa che la squadra ceca si stata completamente inerme: Provod e Chory hanno avuto diverse chance per far male alla difesa orobica, sorretta da un Carnesecchi attento e sicuro.
Il dato della partita che ha destato maggiore sconcerto è stato questo: 22 tiri totali e 2.59 di xG per l’Atalanta. Uno 0-0 che è una perfetta continuazione del pareggio a occhiali ottenuto domenica pomeriggio in casa contro la Lazio e che certifica la crisi realizzativa della squadra di Juric. Inoltre, la retroguardia ha ballato più del previsto in alcune circostanze e i presupposti per la tipica sconfitta dal sapore di beffa c’erano tutti, scongiurata da un ottimo Carnesecchi.
L’Atalanta, attualmente, è in zona play-off, salita a 4 punti, ma il prossimo impegno sul campo dell’Olympique Marsiglia di Roberto De Zerbi sa già di spartiacque per il cammino europeo della Dea.
Juventus a testa alta, ma sconfitta: Bellingham fa esultare il Real Madrid
La Juve lotta, si difende e crede anche nella possibilità di potersene uscire dal Bernabeu con il pari, ma alla fine il Real Madrid la porta a casa grazie alla zampata di Bellingham e nega il terzo pareggio di fila ai bianconeri in Champions League.
La squadra di Tudor, reduce dalla batosta di Como, era chiamata al pronto riscatto tentando il colpaccio sul campo delle Merengues, ma la tradizione europea della squadra di Xabi Alonso fa vittime anche senza sfoderare la migliore prestazione della stagione. Tanti i rimpianti per Tudor: dai miracoli di Courtois sui tentativi di Vlahovic e Kostic, passando per il salvataggio di Militao su Kalulu, fino alla clamorosa chance mancata da Openda, il quale ha tardato troppo la conclusione fino a consentire il recupero miracoloso di Asencio.
Il Real Madrid, invece? Beh, ha trovato dinanzi a sé un Di Gregorio in formato monstre, il quale ha riscattato l’opaca prova contro il Borussia Dortmund con una serie di parate strepitose sui tentativi quasi a botta sicura di Mbappé e Brahim Diaz. Inoltre, anche Gatti ha fatto il suo, salvando sulla linea il piattone di Brahim Diaz. L’episodio decisivo, però, sarà quello avvenuto al 57′: Vinicius semina il panico in area juventina, arrivando al tiro dopo aver eluso le azioni difensive di Kalulu, McKennie e Gatti; il diagonale del brasiliano sbatte sul palo, ma Bellingham è più lesto di Kelly sulla respinta del montante e non ha problemi nel realizzare l’1-0 definitivo.
Alla Juventus non resta altro da fare che leccarsi le ferite e ripartire dalla prossima gara casalinga contro lo Sporting Lisbona. Un’altra sconfitta complicherebbe ulteriormente il cammino europeo dei bianconeri.
Il Napoli sbanda ad Eindhoven: 6-2 disastroso per i partenopei e Champions League finora negativa
Il percorso europeo del Napoli subisce una nuova battuta d’arresto, questa volta inaspettata e di grosse proporzioni in quel di Eindhoven.
Il 6-2 con cui il PSV ha annichilito il Napoli pone diversi interrogativi sull’effettivo valore della rosa, oltre che certificare l’allergia all’Europa del tecnico Antonio Conte. La fragilità cronica in difesa, un Milinkovic-Savic sicuro a targhe alterne e le assenze a centrocampo di Lobotka e in attacco di Højlund e Lukaku hanno giocato un brutto scherzo agli azzurri.
D’altra parte, il PSV trova la prima affermazione in questa edizione della Champions League dopo due prove opache contro Union Saint-Gilloise e Bayer Leverkusen, non esattamente delle corazzate. E i 6 gol vanno pure stretti alle Lampadine, le quali hanno creato occasioni in serie e si sono viste pure annullare una rete a Saibari per fuorigioco sul punteggio di 0-0. Eppure, nonostante una prima mezz’ora da incubo, era stato il Napoli a passare in vantaggio al 31′ grazie a Scott McTominay, abile nel saltare più in alto di tutto sul cross dalla sinistra di Spinazzola e battere Kovar con un potente colpo di testa.
Quello che poteva essere il contraccolpo psicologico per gli olandesi, invece, diventa la scintilla che scatena la rimonta. Al 35′, un cross dalla sinistra di Perisic diretto a Til viene maldestramente deviato nella propria porta da Buongiorno per l’1-1. Al 39′, un pallone perso malamente da Beukema crea i presupposti per il contropiede biancorosso rifinito da Til e finalizzato da Saibari in campo aperto per il 2-1 PSV.
Nella ripresa si spera di vedere un Napoli più in palla e, invece, sarà il PSV a dilagare. Al 54′, l’ex Parma Dennis Man trova la deviazione vincente sul cross di Mauro Junior dalla destra e realizza il 3-1. Al 76′, piove sul bagnato in casa Napoli con l’ingenua espulsione di Lucca per proteste che lascia gli azzurri in 10. Questo spiana la strada della vittoria al PSV, con il 4-1 realizzato ancora da Man all’80’ con una violenta conclusione dalla distanza su cui Milinkovic-Savic avrebbe potuto fare di più. Gli uomini di Conte, all’85’, hanno un momentaneo sussulto d’orgoglio e trovano il 2-4 ancora con McTominay e ancora di testa sul corner battuto da David Neres.
Prima del triplice fischio, il PSV troverà gli altri due gol: all’87’, Driouech sfugge a Di Lorenzo sulla sinistra e regala a Pepi il comodo pallone del 5-2; all’89’, infine, Pepi restituisce il favore a Driouech al termine di una splendida azione corale e il PSV chiude con il 6-2 definitivo. Ora la partita casalinga contro l’Eintracht Francoforte diventerà fondamentale per il Napoli in vista del prosieguo del torneo.



















